Francois Sandouno parla del panafricanismo, del neocolonialismo e del capitalismo

Salve François, ti definisci un panafricanista contemporaneo. Cos'è innanzitutto il panafricanismo e perché questa lotta ?

- Il Pan-Africanismo è una teologia, direi una scienza, un'arte, una filosofia, che ha come postulato la trascendenza dei confini tracciati in Africa durante la conferenza di Berlino nel 1885. Il Pan-Africanismo ha come idealismo l'unità trans-africana, l'unità culturale, identitaria e storica. Il Pan-Africanismo ha come obiettivo creare un unico blocco civilizzazionale africano, in grado di imporre la propria voce, nel concerto delle nazioni dinanzi al cancro oligarchico delle nazioni. Parto dal principio che in quest'epoca infausta e nefasta, solo la creazione di un vero blocco sia l'antidoto allo sradicamento generalizzato e globalizzato che subiscono i nostri popoli. Così come l'America latina è riuscita ad unificare i popoli grazie al bolivarismo, così come il filosofo russo Aleksandr Dugin promulga un blocco euroasiatista, così come la Corea del Nord si è ingaggiata nel Jucheismo, così come la Cina è un addizione di 13 regioni, così come l'Europa potrà unirsi con un paneuropeismo dei popoli - antidoto all'Unione europea, che è in realtà l'unione oligarchica - , penso altresì che il panafricanismo sia l'unica alternativa che permetterà al mio popolo di emergere e proliferare. Perché come diceva il fratello Malcolm X, solo unendo le dita, possiamo formare un pugno, e così imporre il rispetto.

Ok, parli di cancro oligarchico, cosa intendi dire con ciò ?

- Quando parlo dell'oligarchia, parlo di una classe politica apolide, di tutti i colori, di tutte le religioni, demofoba, che sussiste in nome del dio danaro. Per questa classe, il dio spirituale è morto ed è stato rimpiazzato dal dio del capitale. Coloro che conoscono l'operato di questa classe, sanno che quest'ultima, per portare avanti il suo progetto noichiano, in altre parole globalista, deve asfissiare le matrici dei popoli. Deve demonizzare il concetto di patriottismo, familismo, spiritismo, tradizionalismo. Deve privarci del diritto inalienabile che è il sovranismo, ostracizzare le classi lavoratrici, creare guerre endogene tra poveri ed iper-sfruttati - ciò che definiscono razzismo - le cose sono più complesse di così.

Quindi ritieni la globalizzazione una minaccia ?

- Non esattamente. La globalizzazione è un processo naturale e positivo, da cui ne scaturisce la libera circolazione delle comunicazioni e in questo senso i popoli possono conoscersi. Sono ostile al globalismo, che è la degenerazione, il parossismo del concetto originale che è la globalizzazione. Il globalismo neoliberale non vuole che i popoli si conoscano. Punta allo sradicamento di ciascuno di noi e all'omologazione generalizzata e deregolamentata. Globalizzazione è valorizzazione e unione dei diversi popoli del globo, mentre globalismo è dissacrazione di tutto ciò per rendere le masse unipolarizzate e dominate dal nuovo ordine mondiale.

Ti definisci di destra o di sinistra ?

- Sono un dissidente anti-ideologico ed anti-dogmatismo. A titolo personale, sinistra o destra, entrambi sono dicotomie futili e sterili che addormono i più soporosi. Sin dall'inizio dei tempi è il capitalismo che detiene il potere. È tempo che gli ingenui lo comprendano. Oggi assistiamo ad un nichilismo ideologico, ok ? Abbiamo da una parte una sinistra liberal-libertaria assoggettata al grande capitale demofobo, questa sinistra traditrice degli ideali di Mazzini, Gramsci o Pasolini. E da una parte abbiamo una destra liberista e demagoga con un accento ipocrita e xenofobo. Che critica le conseguenze del capitalismo globale piuttosto che eradicare la radice del problema. Vedi l'immigrazione clandestina. Breve, occorre essere nazional-popolari dissidenti. Promulgare la sinistra del lavoro, del collettivismo, dell'uguaglianza e del sovranismo e allo stesso la destra dei valori, della famiglia, dello spiritismo, del patriottismo, del tradizionalismo e del trans-identitarismo.

Hai citato l'immigrazione, cosa ne pensi ? È positiva o negativa per te ?

- L'immigrazione è positiva in sé per sé. La storia si è costituita grazie alle migrazioni. È bene rammentarlo. Negativa invece è l'immigrazione deregolamentata odierna, ok ? Mi spiego meglio. L'immigrazione clandestina non è altro che la conseguenza emorragica del neocolonialismo consustanziale al capitalismo. Il neocolonialismo saccheggia l'Africa delle sue risorse tangibili impedendone lo sviluppo, con la collaborazione dei potentati africani contraenti del sistema Françafrique, Commonwealth, e via dicendo. Il problema sono anche gli autocrati africani che hanno una grossa responsabilità, permettendo a forze esogene di penetrare nelle nostre terre. E giustamente le risorse fisiche inseguono le risorse tangibili. Mi oppongo sistematicamente all'immigrazione clandestina che è un epistassi per il mio continente. Ma per fermare ciò, sarà necessario fermare l'immigrazione delle materie prime africane e sradicare in maniera definitiva il neocolonialismo endogeno - dei governanti africani - e quello esogeno - dell'imperialismo occidentale - . Oggi 14 paesi africani sono costretti ad utilizzare una moneta coloniale che è il Franco Cfa, costituita nel 1945, ed oggi ancora garantita e stampata a Parigi. Oggi la Francia ha il diritto di veto nelle banche centrali delle sue ex colonie. Non abbiamo la nostra sovranità monetaria. Come può un paese svilupparsi se non può gestire la sua economia ? Chi controlla l'economia, detiene il potere politico. Lo sappiamo bene. Ma c'è chi - i primi sono i nostri dirigenti africani - fa finta di nulla, come se tutto va bene.

Cosa ne pensi dell'aumento del razzismo?

- Paradossalmente a ciò che potremmo credere, il razzismo è un elettroshock che permetterà agli afrodiscendenti di organizzarsi a concentrarsi più sul loro continente - dire ciò non legittima la loro dinamica patetica e puerile, lo preciso -.
Non pretendo di essere amato da chi mi odia. Non pretendo di lottare contro la negrofobia - prodotto dell'elite capitalista - ma di lottare per ottenere definitivamente l'afrocrazia. Quando si riesce a detenere il proprio potere sovrano, amati o non amati, sarete rispettati. Durante la rivoluzione maoista, i cinesi non hanno mendicato il rispetto, lo hanno imposto. Ieri erano bistrattati, oggi sono una potenza mondiale. Quando gli ostracizzati, i dannati della terra proletarizzati si uniranno per costituire il loro potere sovranista, il sistema di oppressione non avrà più motivo di esistere.

Quali sono stati i personaggi o pensatori che ti hanno influenzato ?

 - Senz'ombra di dubbio uno dei personaggi che più mi ha colpito fu Nietzsche.
Mi ha colpito la visione del mondo, tradizionalista, metafisica ed esoterica di Guénon e Julius Evola; il dissidente patriota Antonio Gramsci ed in parte D'Annunzio.
Di personaggi africani che più mi hanno influenzato posso citare Thomas Sankara, Malcolm X, Garvey, Lumumba, Nkrumah, Frantz Fanon, Sékou Touré, Cheikh Anta Diop, Julius Nyerere - padre teorico del sistema socio-economico che è l'Ujamaa - e Gheddafi.
Sostengo in parte idee di non allineati come Putin, Maduro, Assad e tutti coloro che resistono eroicamente all'imperialismo.

Qual'è il tuo ultimo messaggio ?

- Dico che, poco importa l'etnia a cui appartenete, poco importa la vostra nazionalità, che siate cristiani, muslim, kemetisti, rasta, indù o tradizionalisti, neri o bianchi, il nemico è lo stesso. Ed ha il colore verde. Insorgiamo pacificamente per il bene dell'umanità. Hotep - che significa vi passo la pace in antico egiziano . -

Grazie per il tuo tempo François!

- Sono io che ti ringrazio, compagno.

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